Pietramontecorvino (Fg)
Interpretazioni di paesaggio: progetti e strategie per Appennino Parco d’Europa

La sfida per la “nuova” Terravecchia è nel predisporsi per “essere sede” di flussi e movimenti e come tale, funzionare come un magnete capace di influenzare e convogliare i flussi attuali in percorsi “virtuosi”. In quest’ottica assumono un’importanza strategica i vuoti urbani a ridosso del nucleo antico, vuoti che possono essere ripensati come luoghi di scambio tra le diverse dinamiche che andranno ad attraversare Pietra.

I vuoti individuati sono tre, e ognuno offre una possibilità di relazione con il contesto a loro adiacente. Innanzi tutto si è ritenuto opportuno completare la struttura del nucleo antico. A valle del centro vi è la seconda area: un vasto terrazzamento variamente costruito, una mediazione fra il territorio antropizzato di Pietra e la campagna circostante. Infine, nell’area individuata a monte dell'abitato si ridefinisce il legame di di Pietra con il “bosco” retrostante.

Si agisce sulla consistenza visuale-paesaggistica di elementi già appartenenti all'uso e all'immaginario culturale. Il primo luogo è il rudere della torre di Montecorvino cui far riconquistare una dimensione di segnale nel paesaggio, tramite l'inserimento di una sottile ed alta struttura non invasiva, dalla consistenza essenzialmente luminosa, visibile dal centro città. Una progettazione puntuale riguarderà anche l'area archeologica di S.Onofrio.

La sfida per la “nuova” Terravecchia è nel predisporsi per “essere sede” di flussi e movimenti e come tale, funzionare come un magnete capace di influenzare e convogliare i flussi attuali in percorsi “virtuosi”. In quest’ottica assumono un’importanza strategica i vuoti urbani a ridosso del nucleo antico, vuoti che possono essere ripensati come luoghi di scambio tra le diverse dinamiche che andranno ad attraversare Pietra.
2004 - Concorso Internazionale di Progettazione / International design Competition;
progetto 3° classificato / third place
Il progetto vuole essere una paziente ricerca delle trame di un territorio, da poter leggere soltanto in trasparenza, come fosse una filigrana.
Andando oltre la dolcezza apparente e rassicurante del territorio di Pietramontecorvino, si è cercato di disvelarne le contraddizioni e le fragilità, tenendo sempre a mente, però, che il “territorio” proprio in quanto risultato di una stratificazione straordinariamente complessa di azioni, non ha spesso bisogno di una volontà di conformazione spaziale, ma di una idea di “manutenzione” e “cura” quotidiana da parte di chi quel territorio lo vive.
The project aims to be a patient search of the textures of land that can be read only in transparency like a watermark.
Going beyond the apparent and reassuring softness of the territory of Pietramontecorvino, we tried to identify its contradictions and weaknesses, keeping in mind, though, that the landscape is the result of an extraordinarily complex layering of actions, and it hasn't often need a desire of spatial conformation, but an idea of "maintenance" and "cure" daily by those who lives in that landscape.
Gruppo di progettazione composto da / project team composed by: Alessandro Abaterusso, Barbara Falcone, Daniela Giammarco, Sergio Metta, Paolo Orlandi, Antonio Pagnanelli, Giovanni Palermo, Pasquale Rinaldi, Alessandra Rizzi, Luca Rosato, Alessandra Ter. Orlando Alessandro Zimei, Emanuele Zippilli.
Umberto Margiotta consulente agronomo; Vincenzo Rizzi, consulente naturalista;